Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
|
||||||||||||||||
|
Trento, 27 dicembre 2001 Attorno alla "questione Regione" si intersecano tre problemi di natura diversa, anche se con riflessi reciproci: 1) problema morale e di trasparenza; 2) problema politico; 3) problema istituzionale. Per quanto riguarda il problema morale, bisogna procedere col massimo rigore e secondo le rispettive competenze. Delle tre Commissioni che sono state istituite, la prima ha già concluso i propri lavori, mentre tempi assai stretti dovranno avere anche le due Commissioni d'indagine di nomina consiliare. Al termine, si apriranno sia conseguenze disciplinari e amministrative, sia possibili conseguenze giudiziarie sotto il profilo penale e sotto quello del giudizio contabile. "Oportet ut scandala eveniant", vien da dire evangelicamente. Bisogna evitare qualunque forma di giustizialismo e evitare anche di celebrare processi sommari a mezzo stampa. Ma guai se si girasse pagina, come se nulla fosse successo. Da anni, Alessandra Zendron, assessore regionale verde, aveva cercato di mettere un freno e di imporre una maggiore trasparenza, suscitando insofferenza e diffidenza e rimanendo inascoltata. Ora sono i fatti che dovranno essere "ascoltati" e determinare una svolta radicale nei comportamenti e nella gestione del denaro pubblico. Per quanto riguarda il problema politico, nella riunione di maggioranza trentina di qualche settimana fa (10 dicembre) si era unanimemente convenuto sulla necessità di un chiarimento a livello regionale, ma anche sull'opportunità di realizzarlo dopo le indagini avviate, per non determinare indebite confusioni di giudizio. Ora le dimissioni della presidente Margherita Cogo imprimono una inevitabile accelerazione e fanno capire che la coabitazione in Giunta regionale fra lei e i due vice-presidenti era ormai insostenibile, imponendo l'evidente opportunità di un ricambio di tutt'e tre i vertici della giunta regionale, come precondizione per un forte rilancio politico e programmatico, sulla base degli accordi più volte confermati tra Ulivo e SVP e le altre formazioni autonomiste. Per quanto riguarda il problema istituzionale, non vorrei che eccessive "fughe in avanti" avessero come unico risultato, paradossalmente, proprio l'immobilismo, tanto più che si stanno moltiplicando iniziative unilaterali, a ranghi sparsi, mentre è necessaria una iniziativa collegiale e collegialmente condivisa. Proposte di commissioni costituenti (su quali basi giuridiche?), di nuove denominazioni (ma il nome è definito nella Costituzione della Repubblica!), di nuovi Statuti organicamente riscritti sono giornalisticamente affascinanti, sviluppano la fantasia istituzionale, ma rischiano di non portare da nessuna parte e di provocare poi grandi frustrazioni e delusioni. Si individuino, invece, i nodi istituzionali essenziali, si voti in Consiglio regionale una mozione di indirizzo al Parlamento per la revisione statutaria e, nel frattempo, si anticipi nel concreto operare politico quella stretta cooperazione e collaborazione, nelle materie di comune interesse, tra le due Province di Trento e Bolzano, a cui poi dare coerente veste statutaria. Un passo alla volta - ma passi concreti, realistici e praticabili - è molto meglio che non l'ennesimo dibattito sui grandi sistemi, che riempie le pagine dei giornali ma lascia il vuoto nella politica e nelle istituzioni. Marco Boato
|
MARCO BOATO |
||||||||||||||
© 2000 - 2024 EUROPA VERDE VERDI DEL TRENTINO webdesigner: m.gabriella pangrazzi |
||||||||||||||||
|